Margherita
È in quel posto lontano che io m’incontrai
In quella spiaggia abbandonata che l’anima mia chiese di poter gridare
E urlò ed urlò finché il mio corpo spossato si distese
Ed è in quel momento che il mio spirito azzardò la ribellione
Prese congedo dalle inutili membra e si gettò nel mare
Ed è lì che giace da allora, nel profondo degli abissi
Ed io vivo credendo che un giorno ci sarà la riconciliazione
Un’onda me lo restituirà ed io esalterò il suo ritorno come non feci mai
E tutto tornerà ad essere speranza.
Foglie che cadono sui viali ormai privati del sole d’agosto
Bambini che giocano ricoperti da una coltre d’autunno
Amori estivi rafforzano la loro magia su panchine desolate
Cani che abbaiano a figure fumanti dai camini adulatori
Tutto questo i miei occhi percepiscono
Avanzo tra tutte queste sensazioni
Ben sapendo che il grande freddo è quasi pronto a inondarmi le viscere